venerdì 13 febbraio 2009

21 - Funerali di Papa Giovanni Paolo II

Sciacca 8 aprile 2005 venerdì

Oggi per me è una bella giornata per vari motivi. Maria Elena si è presa un giorno di vacanza e stamane si è svegliata tardi dopo un lungo sonno ristoratore, a lei tanto necessario.

L'ha preso non tanto per poter sbrigare alcune pratiche agricole, per andare in banca, ma soprattutto per poter seguire in Tv i funerali del Papa, che stanno avendo una portata "epocale". Ogni giorno seguo i Tg e sono fortemente colpita dalla forza travolgente di questo papa morto, che attira a S.Pietro milioni di fedeli di tutte le età e provenienti da ogni angolo del pianeta. La visione della enorme folla suscita una emozione fortissima che il mezzo televisivo contagia in tutte le case. Mai avevo assistito ad un simile evento, simile per forza emotiva a quello dell'11 settembre 2001 e a quello recente del maremoto in Asia. Ma a differenza di questi, che ci hanno impressionato in modo negativo, la morte del papa, evento naturale e aspettato, ci ha dato la visione della pace, della fratellanza universale, del dare e ricevere amore. Se il papa ha ricevuto tanto da tutto il mondo, ciò significa che ha dato tanto. E' inoltre bello vedere almeno una volta tanta gente diversa accomunata dalla stessa emozione.
Mi allontano dalla tastiera per poter vedere in Tv i funerali del Papa, trasmessi in mondovisione.


Il collegamento con Roma, iniziato alle dieci è terminato alle tredici.
Tutto si è svolto con ordine, senza imprevisti.

Stupenda l'inquadratura dall'alto della Basilica di San Pietro, della piazza e di Via della Conciliazione gremite di folla. Mi sarebbe piaciuto trovarmi là, anche seduta nell'ultima fila. Ma stare in Piazza San Pietro è stato privilegio di pochi.
E' la prima volta che accade che duecento Grandi del mondo (capi di Stato e sovrani) siano accorsi a Roma per onorare il Papa. Assenti la Russia e la Cina.
E' un evento che passerà alla Storia.

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Sciacca 20 aprile 2005 mercoledì

“Habemus Papam” Benedetto XVI

Ieri pomeriggio, alle 18.40, è stato eletto il nuovo papa alla quarta votazione, Joseph Ratzinger, che ha assunto il nome di Benedetto XVI.
Nella trasmissione televisiva serale "Porta a porta" il card. Ersilio Tonini ha esortato ad essere cauti nell'esprimere giudizi sul nuovo Papa, senza che ancora si conosca. Ha ragione. Neanch'io lo conosco, ma voglio esprimere a caldo le mie prime impressioni: al suo primo apparire al balcone mi è piaciuto per come si è presentato e per le poche e semplici parole che ha pronunziato con evidente emozione:
“I cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore della vigna del Signore”.

Si ascoltano le interviste in TV, i giudizi e le previsioni di coloro che dicono di conoscerlo e siamo tutti come sospesi, in attesa che faccia ciò che ognuno spera, che accada insomma qualcosa di nuovo.

Non sono pessimista per il fatto che si dica che sia un conservatore. La sua intelligenza, la sua alta cultura e soprattutto l'aver riconosciuto, nell'omelia per i funerali di Giovanni Paolo II, la "sporcizia" nella Chiesa mi fanno sperare in quelle riforme, che ritengo necessarie perché la Chiesa non si allontani dall'uomo.
Si è detto che Papa Woitila ha riempito le piazze, ma non le chiese; è bello sperare che il nuovo pontefice con la sua intelligenza riempia anche le chiese.
Mi viene in mente il "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere" di Leopardi: ognuno spera sempre che l'anno nuovo sia migliore di quello che è passato. Anch'io spero.

Nietta

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