martedì 15 ottobre 2013

VIAGGIO NEL MAGICO EGITTO Novembre 2007



(Cliccare sulle foto per ingrandirle)


Lunedì 12 novembre 2007

Partenza per Roma con Egypt Air alle ore 14,55 e atterraggio a Luxor alle ore 18,00. Spostiamo di un’ora le lancette dell’orologio, portandole alle ore 19,00.
Imbarco su una piccola nave a 5 stelle, con 25 cabine, occupate tutte dal nostro gruppo (siamo 42 passeggeri, compreso Iil nostro capogruppo Mario Porporino).

Martedì 13 novembre 2007

Alle ore 7,30 inizia la visita alla Valle dei Re.

Valle dei Re

Visitiamo la tomba di Ramses I, con sarcofago, e di Ramses IX, senza sarcofago.
Passiamo in pullman per la Valle delle Regine, senza scendere, e fotografiamo da lontano il tempio della Regina Accepsut.

Tomba della Regina Acepsut


Dalle ore 9,10 alle 10,00 sostiamo per la visita presso il tempio di Habu.


Riprendiamo la navigazione per andare a vedere prima il tempio di Luxor e poi quello di Karnak, dopo aver fotografato, lungo il percorso in pullman, i due colossi di Memnon.

Colossi di Memnon


Tempio di Luxor

Tempio di KarnaK

Si ritorna sulla nave per il pranzo, mentre la navigazione continua per raggiungere la chiusa di Esna. Dalle grandi finestre della nave vediamo le due rive del Nilo. Si vedono le nostre tavole imbandite allo stesso livello delle acque.

Cena a bordo

Si naviga fino a sera. La nostra nave è in coda al 33° posto, perciò si prevede di passare la chiusa di Esna domani mattina.

Mercoledì 14 novembre 2007

La nave da ieri fino a oggi è stata ferma.
Nella mattinata, affacciandoci dal ponte della nave, abbiamo trovato sotto di noi numerose barchette di venditori egiziani che lanciavano verso di noi la loro mercanzia: ci arrivavano addosso tovaglie, tappeti, vestiti, sciarpe, ecc.

Venditori egiziani si avvicinano alla nostra nave

Tutta la mattinata , fino all’ora del pranzo, è strascorsa a contrattare con loro negli acquisti.


Vivace contrattazione con i venditori egiziani
E’ stato uno spettacolo insolito e divertente.
Wail, la nostra guida egiziana, non sa quando passeremo la chiusa di Esna. Dice che dieci anni fa le navi da crociera che passavano la chiusa erano 140: ora sono 350. Poiché siamo fermi a Esna da un giorno, propone di lasciare la nave e di proseguire il viaggio in pullman.
Si parte alle 15.45 per la visita del Tempio di Horus a Edfu, dove arriviamo alle ore 17.

Il tempio di Horus a Edfu

La città (un milione di abitanti) è situata sulla riva ovest del Nilo, tra Esna e Assuan, a circa 100 km. a sud di Luxor. In questo punto la valle del Nilo si apre nella sua massima larghezza di 100 Km. Questa città è un importante centro commerciale per la produzione di zucchero e per le sue antiche fabbriche di ceramica.

Possenti colonne nel tempio di Horus

Il Tempio di Horus, costruito fra il 237 a.C. e il 57 a.C., uno dei templi meglio conservati in tutto l'Egitto.
Il cortile è circondato su tre lati da un totale di 32 colonne con i capitelli palmiformi o floreali.


Giovedì 15 novembre 2007



Ore 7,30 - Dopo colazione la nave si trova a Kom Ombo, a circa 40 Km a nord di Assuan.

Navi ferme a Kom Ombo

Scendiamo dalla nave per la visita al tempio dedicato a due divinità SOBEK, dalla testa di coccodrillo, e HAROERI, dalla testa di falco. In realtà, nonostante la pianta unitaria, il tempio è formato da due templi uno appaiato all'altro nello stesso edificio.

Tempio di Kom Ombo

Tempio di Kom OmboBassorilievi nel Tempio di Kom Ombo

Sotto: il calendario egizio


I rilievi del tempio erano in origine dipinti ma attualmente il colore è quasi completamente scomparso a parte le aree non colpite dalla luce solare diretta.

Ore 9,00 – Partenza per Assuan. Sul nostro pullman sale un militare armato per scortarci.
Scendiamo per visitare il Tempio di Philae.
L isoletta di Philae (a 7 km a sud di Assuan), ormai sommersa dalle acque a seguito della costruzione della grande diga, ospitò un tempo il santuario di Iside, la dea della bontà e della fertilità, il cui culto fu largamente accolto anche in ambiente greco-romano.
Tutti gli antichi edifici di Philae sono stati smontati e rimontati nella vicina isoletta di Agilkia (che abbiamo raggiunto con un'imbarcazione a motore), per interessamento dell'Unesco che dal 1968 aveva lanciato un appello per recuperare queste importanti vestigia di età tolemaica. I lavori si sono protratti dal 1972 al 1980 e grande peso hanno avuto anche tecnici e operai italiani, che hanno provveduto a restaurare le parti deteriorate.

Quando nel VI secolo d.C. l'imperatore Giustiniano impose la chiusura del tempio pagano, i cristiani sfogarono il loro fanatismo religioso sulle belle strutture del tempio, in particolare sulle raffigurazioni di Hathor e Iside, scalpellandole. Ciononostante l'edificio, lungo 65 metri, è ben conservato. Numerosi anche gli edifici collaterali, come il tempio di Hathor, il padiglione di Nectanebo, il bastione e il chiostro di Traiano, con i suoi 14 pilastri dagli splendidi capitelli.



Tempio di Philae


Ore 11,50 Riprendiamo il pullman per raggiungere la diga di Assuan (foto sotto).

La costruzione della diga di Assuan iniziò nel 1960 e l'Alta Diga fu terminata il 21 luglio del 1970, mentre la creazione del bacino che avrebbe accolto le acque si era completata nel 1964 e da quel momento si era iniziato a riempire anche se la diga non era ancora stata completata, fino a raggiungere la capacità massima nel 1976. La diga fin dall'inizio spaventò gli archeologi, in quanto il sito archeologico di Abu Simbel e molti altri templi della Nubia rischiavano di essere sommersi dalle acque del bacino che si sarebbe creato. Nel 1960 l'UNESCO lanciò una grandiosa operazione internazionale per risolvere questo problema, vennero localizzati i monumenti che sarebbero stati sommersi, quindi spostati in posti più sicuri e qualcuno fu regalato ai paesi che contribuirono a questa opera di salvataggio, come il tempietto di Ellesija, ora conservato al Museo egizio di Torino, donato all'Italia.

Diga di Assuan

Il Lago Nasser, nell'estremo sud dell'Egitto, vanta diversi primati: primo tra tutti quello di essere il lago più grande del mondo e di trovarsi in pieno deserto del Sahara. E' un bacino artificiale formato dalle acque del Nilo in seguito alla sbarramento della famosa Diga di Assuan.
Non stupisce che l’Egitto sia non solo uno dei paesi più affascinanti del mondo grazie alla sua storia, ma vanti anche un primato che non ci si aspetterebbe in un’arida zona africana: la presenza del lago più grande del mondo. Si tratta del Lago di Nasser, situato nell’estremo sud, al confine con il Sudan, in pieno deserto del Sahara.
E’ un imponente bacino artificiale, creato nel 1971, formato dalle acque del Nilo in seguito allo sbarramento della famosa e grande Diga di Assuan, che ha allagato una superficie di oltre cinquemila chilometri quadrati, per farsi un’idea grande quanto la Liguria. Le dimensioni sono enormi: la lunghezza arriva quasi a 510 chilometri, la larghezza spazia tra i 5 e 35 e la capacità in media è di 135 miliardi di metri cubi d’acqua, occupando in pratica tutta la valle del grande fiume tra la prima e la seconda cateratta.
La Diga di Assuan è un vero capolavoro di ingegneria, con i suoi 3.600 metri di larghezza, gli 111 metri di altezza e gli undici anni di lavoro che hanno mobilitato 35 mila operai. Il bacino, che porta il nome di Gamal Abdel Nasser, presidente dell'Egitto dal 1956 al 1970, è utilizzato per la produzione di energia idroelettrica, per la pesca e per l'irrigazione.

Ripartiamo per l’aeroporto di Assuan e alle ore 13,13 ci imbarchiamo sull’aereo della “Air Memphis” per raggiungere Abu Simbel, nella Nubia egiziana.

Il complesso archeologico di Abu Simbel è composto da due enormi templi di roccia ricavati dal fianco della montagna dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. eretti per intimidire i vicini Nubiani e per commemorare la vittoria nellaBattaglia di Kadesh.
Il sito archeologico fu scoperto, quasi completamente ricoperto di sabbia, nel 1817 dall'archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.

Il Tempio Maggiore ad Abu Simbel

Il tempio grande è consacrato al dio Amon-Ra di Tebe e a Harmakhis di Eliopoli che erano le principali divinità dell'alto e basso Egitto. Inoltre, in questo luogo, si veneravano il dio Ptah di Menfi e lo stesso Ramses II divinizzato.

Interno del Tempio
Si entra nel tempio attraverso un portale al centro delle grandi statue e si accede ad una grande sala ipostila (copertura piana sorretta da colonne), divisa in tre navate da 8 grandi pilastri quadrati in pietra disposti su due file.
Sulle facce dei pilastri, rivolte verso il centro, sono poste 8 statue alte 10 m. del dio Osiride con flagello e pastorale. Le statue a destra portano la corona doppia, mentre quelle di sinistra la corona dell'Alto Egitto. Gli altri lati dei pilastri sono decorati con scene che raffigurano il re che porta offerte, la moglie Nefertari e la figlia. Il soffitto della navata centrale è decorato con avvoltoi mentre quello delle navate laterali con stelle.
Sono molto ben conservati, anche nei colori, i rilievi murali che rappresentano in gran parte la vittoria di Ramses sugli Ittiti nella battaglia di Kadesh in Sira. I rilievi che riguardano questa battaglia si trovano anche nei templi di Luxor e nel tempio di Karnak.

Nella parte più interna, la statua del re assieme a quelle degli dei in perfetta parità è il segno più evidente della divinizzazione del re.

La luce solare penetra fino al santuario e illumina le statue degli dei e del re. Questo avviene solo all'alba del 21 febbraio e del 21 ottobre (si pensa che uno di questi due giorni sia il giorno dell'incoronazione di Ramses II).
Questo effetto dà una evidente indicazione dell'ottima conoscenza dell'astronomia e delle grandi capacità di calcolo degli architetti egiziani. Inoltre è da notare che i raggi del sole non riescono ad illuminare la statua del dio Ptah, il dio delle tenebre.

Il Tempio Minore ad Abu Simbel
A nord del tempio maggiore, a un centinaio di metri, si trova il Tempio Minore scavato nella roccia, dedicato ad Hathor ed a Nefertari moglie di Ramses.
La facciata, larga 28 metri ed alta 12 metri è ornata da sei statue alte 10 metri, tre ad ogni lato della porta di ingresso. Le statue raffigurano quattro volte Ramses e due Nefertari. Ai lati delle statue del faraone ci sono i figli in dimensioni minori, mentre ai lati di Nefertari sono raffigurate le figlie. È l'unico tempio egizio dedicato ad una regina, lo stesso Ramses lo ha fatto scrivere in una incisione nei rilievi della facciata:... la casa dei milioni di anni, nessuna costruzione simile è mai stata scavata.
L'entrata del tempio conduce ad una sala contenente sei pilastri alti 3,20 metri sulla cui sommità vi sono le teste di Hathor. Sui pilastri ci sono iscrizioni che raccontano la vita del faraone e della regina e rileivi colorati che rappresentano sia Ramses che Nefertari con alcune divinità.
Alle pareti vi sono scene del faraone e della moglie che offrono sacrifici agli dei. L'ultima sala è quella con la statua della dea Hathor.

Finita la visita, alle ore 16,30 ci imbarchiamo su un aereo “Air Memphis” nel porto di Abu Simbel e torniamo ad Assuan, dove ci aspetta la nostra nave.

Venerdì, 16 novembre 2007

Sveglia alle ore 5,00; partenza alle 6,00 per l’aeroporto di Assuan. Volo per il Cairo, dove atterriamo alle ore 8,50. Giro della città (23 milioni ab.) in pullman, percorrendo una strada lunga 25 km.
Prima sosta a Memphis, oggi Mit-Rahina, per ammirare la Sfinge di alabastro e il colosso di Ramses II .

Sfinge di alabastro


Colosso di Ramses II

La statua del faraone Ramses II è stata finalmente spostata dal congestionato centro del Cairo ad una più serena dimora vicino alle Piramidi. Il colosso rischiava, infatti, di rovinarsi a causa dell'inquinamento e del traffico della capitale egiziana. Dopo anni di controversie, la rischiosa operazione di spostamento della statua di granito rosa del guerriero, di circa 100 tonnellate di peso e 35 metri di altezza, è stata compiuta nel pieno della notte, accompagnata dalla folla che ha dato l'addio al faraone avvolto in un "sarcofago" protettivo di plastica. In migliaia hanno aspettato e salutato l'arrivo di Ramses II. La gigantesca statua in granito rosso, prima ubicata al Cairo, ha finalmente raggiunto adesso la sua destinazione finale: il sito di quello che sarà il futuro Museo d'Egitto, ai confini con il deserto, vicino alle Piramidi. Alta 11 metri, con evidenti segni di deterioramento, la statua ha oltre 3000 mila anni e rappresenta una fase importantissima della storia dell'antica civiltà egiziana. Ha viaggiato durante la notte per 8 ore percorrendo una trentina di chilometri, dopo dieci anni di polemiche e di studi. Il trasloco oltre che spettacolare è stato costoso, 1 milione di euro. La statua fu scoperta nel 1882 nell'area sacra dell'antica Memfi e raffigura uno dei faraoni piu' conosciuti, Ramsete II che regno' dal 1304 al 1237 a.C.
Cinquant' anni fa a farla trasportare nel centro della capitale era stato il Presidente Nasser. Oggi un nuovo trasloco. Secondo molti definitivo.

Facciamo la seconda sosta a Saqqara, fino alle ore 12,30, per ammirare la piramide di Zoser

Tutti gli egittologi ortodossi concordano nel ritenere la piramide di Zoser la prima piramide della storia umana, evoluzione in grande di quelle ziggurat sumere già esistenti al tempo del faraone Zoser , vissuto tra il 2636 e il 2616 a.C. Stando alla storiellina che si racconta, Zoser, invidioso della grandiosità dei templi sumeri, chiese al suo primo ministro e visir, lo scienziato Imhotep, di costruire il più grande complesso funerario del mondo: la necropoli di Saqqara, 30 km a sud del Cairo.Il complesso funerario di Zoser, unico al mondo, fu il progetto più importante e celebre intrapreso in Egitto durante l'Antico Regno, a parte le grandi piramidi.



Necropoli di Saqqara


La piramide di Zoser

La piramide a gradoni e il complesso funerario che la circonda sono considerati una pietra miliare nell'evoluzione dell'architettura e sono la prima grande opera in pietra realizzata in Egitto. Il luogo scelto dal monarca come dimora eterna si trova nella necropoli di Saqqara, a circa 15 km a sud-est della piramide di Cheope. La piramide a gradoni si trova al centro di un grande recinto rettangolare circoscritto da una muraglia di pietra che misura 544 m di lunghezza per 277 di larghezza e un po' più di 10 di altezza e presenta rientranze e sporgenze nella parte esterna che riproducono fedelmente nella sua facciata il muro della residenza reale a Menfi. Comprende quattordici false porte, distribuite sui quattro lati, e un'unica entrata al recinto, vicina all'angolo sud-est.

Colonnato nella necropoli di Saqqara
Questo ingresso presenta uno splendido colonnato lungo e stretto, che conduce al cortile cerimoniale interno (foto sopra).
La sua forma è il risultato dei cambiamenti apportati al disegno della struttura, che all'inizio consistette in una mastaba quadrata, forse dal soffitto piatto, di 63 m di lato per 9 di altezza. Partendo da questo progetto, Imhotep trasformò la mastaba nel primo di quattro gradoni di una piramide. In seguito si procedette all'ultimo ampliamento, realizzato ai lati nord e ovest, aggiungendo altri due gradoni, con cui si ottenne la forma definitiva a sei corpi. I lati della base misurano rispettivamente 121 per 109 m. La piramide a gradoni è alta 58,8 m, anche se in origine ne misurava 60. Nella parte sotterranea si trova un grande pozzo di 28 m di profondità e circa 7 di ampiezza, che sbocca nella camera funeraria del re, i cui muri sono costituiti da grandi blocchi di granito. Da qui parte un labirinto di corridoi trasversali che conducono agli appartamenti funerari del re, i quali riproducono le stanze nella residenza reale di Menfi. Quattro di queste sale sono decorate con lastre incastrate nella parete, leggermente convesse, di faïence blu e molto belle; le loro porte sono adornate con il protocollo faraonicodi Zoser e con stele che raffigurano l'immagine del re mentre celebra la cerimonia dell'Heb-Sed.

Dopo il pranzo in un ristorante del Cairo, il pullman ci porta a Giza ad ammirare le Piramidi e la Sfinge.

La città del Cairo avanza verso le Piramidi

La Sfinge
Lasciata Giza alle ore 16,30, il pullman ci porta in una fabbrica di papiri, dove ne acquistiamo due.
Ci trasferiamo nell’ InterContinental CyityStars del Cairo, dove resteremo fino alla fine del viaggio. Cena alle ore 8,30.
Dopo cena, individualmente visitiamo il grosso Centro Commerciale, attaccato al nostro albergo.

Sabato 17 novembre 2007-11-30

Colazione faraonica. Alle ore 10,00 saliamo sul pullman che ci porta alla cittadella, con la Moschea di Muhammad Alì.

Moschea di Muhammad Alì

Interno della Moschea di Muhammad Alì



Prima di pranzo sostiamo per mezz’ora nel mercato popolare di Khan el-Khalili

Alle 13,30 il pranzo in un ristorante su un battello del Nilo. Pomeriggio libero. Di sera torniamo a Giza per uno spettacolo di suoni e luci davanti alle Piramidi e alla Sfinge.

Domenica 18 novembre 2007

Dopo colazione si parte col pullman per il Museo Egizio, dove non si può fotografare e filmare.

Museo Egizio


Mummia di Ramsete II°


I pezzi di maggior pregio sono rappresentati dalla collezione dei reperti trovati nella tomba di Tutankhamon, rinvenuta intatta nella Valle dei Re, dall'archeologo americano Howard Carter nel 1923.

Nella sala di Tutankhamon è esposto anche il pregiatissimo cofanetto di alabastro: durante lo svolgimento dell'imbalsamazione i visceri rimossi dal corpo erano generalmente deposti in vasi detti "canopi", di cui si ravvisano i quattro coperchi che riproducono le fattezze di Tutankhamon (foto a sinistra).






Questo contenitore per canopi era a sua volta racchiuso nel santuario dorato (foto sotto a sinistra) protetto dalle quattro dee, Iside, Neith, Nefti e Serqet; le quattro cappelle in legno dorato, disposte l'una dentro l'altra come bambole russe, contenevano a loro volta una serie di sarcofagi a protezione del corpo del faraone; l'alveo rettangolare esterno di quarzite si trova tuttora nella tomba della Valle dei Re.


La Sala 3 presenta due dei tre sarcofagi antropoidi interni, il mediano, di legno laminato d'oro e intarsiato di pietre dure, e il più interno, d'oro massiccio del peso di 200 chilogrammi circa. Quest'ultimo, il più prezioso, racchiudeva il corpo di Tutankamon, il volto adorno della straordinaria maschera funeraria esposta al centro della Sala.

















Santuario dorato

Primo sarcofago di Tutankhamon


Secondo sarcofago di Tutankhamon


Maschera funeraria in oro massiccio di Tutankhamon

Realizzata completamente in oro massiccio ed ornata con pietre dure, ritrae le fattezze idealizzate del giovane re, i cui occhi realizzati in quarzo e ossidiana sono cerchiati di lapislazzuli e sormontati da sopracciglia dello stesso materiale.

Trono di Tutankamon rivestito d'oro. Nella foto a destra un particolare


Dopo la visita al Museo Egizio pranziamo in un ristorante sul Nilo.

Nel pomeriggio scoppia un incendio nel vicino Centro Commerciale propagandosi nel nostro albergo. Alcuni ospiti gridano aiuto da una delle finestre in fumo. All’arrivo dei pompieri torna la calma e noi ci prepariamo per l’ultima cena del nostro viaggio in una nave che gira sul Nilo, mostrandoci il panorama del Cairo illuminato, riflesso sull’acqua (foto sotto).



Lunedì 19 novembre 2007


Partenza dall’aeroporto del Cairo alle ore 11,06. Atterraggio a Roma-Fiumicino alle ore egiz. 14,34. Spostiamo l’orologio alle 13,34.
Ale ore 18,40 decolliamo da Fiumicino e atteriamo a Palermo alle 19,30.

Fine del viaggio

 


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