Avevo un vago ricordo di Valencia (pron. Valensia) per esserci stata molti anni fa in agosto in un giro di 15 giorni per le principali città della Spagna. C'era un caldo terribile. Ricordo che la guida ci mostrava dal pullman i monumenti della città, ma io non la ascoltavo e non mi importava niente di Valencia: mi sentivo la testa come un pentolone in ebollizione, mentre sentivo nominare più volte il Campanile di Santa Catalina e il barocco stracarico del Palazzo del Marchese delle acque.
A maggio ho trovato un clima mite, come in Sicilia, e ho potuto vedere da vicino, camminando a piedi, il bel campanile di Santa Catalina. Una casa di abitazione si trova obbrobriosamente tra la chiesa e il campanile.
Cattedrale di Valencia
Il Campanile che sovrasta la Cattedrale,
detto "Miguelete" perché dedicato a S.Michele Arcangelo
Il Campanile che sovrasta la Cattedrale,
detto "Miguelete" perché dedicato a S.Michele Arcangelo
E' stato bello girare per la Piazza della Reina, su cui si affaccia il portale principale della Cattedrale, di stile barocco, e la Piazza della Vergine degli Abbandonati (patrona della città) su cui si affaccia il portale posteriore, di stile gotico. In questa fervevano i preparativi per una festa religiosa, che si sarebbe svolta l'indomani, con la sfilata delle più belle ragazze di Valencia, in costume di prezioso broccato.
Numerose file di sedie erano state dispose nella piazza per gli spettatori e un gigantesco pannello era stato affisso nella facciata della Basilica della Vergine degli Abbandonati, accanto alla Cattedrale, composto da diecimila fiori di vari colori, che componevano la figura centrale della Madonna col bambino, accompagnata da altre figure. Da lontano sembrava dipinto.
Il gigantesco pannello floreale
Un particolare del pannello
Ciò che mi ha più impressionato di Valencia è la città nuova, detta "Città delle Arti e delle Scienze", un grande centro dedicato all'arte, alla scienza e alla natura, formato da vari edifici dalle linee architettoniche spettacolari e da vaste aree di giardini e laghetti.
Questa città nuova occupa una parte dell'antico letto del fiume Turia, che è stato causa di continui straripamenti ed inondazioni. Dopo l’ultima inondazione del 1957, le autorità fecero deviare il corso del fiume, e dove prima era il suo letto ora sorgono i Giardini del Turia e la Città delle Arti e delle Scienze, costruita dal'architetto valenciano Santiago Calatrava. La struttura, di circa 350.000 metri quadrati, è divisa in 5 grandi sezioni: Palazzo delle Arti, Umbracle, Hemisfèric, Museo della Scienza, Oceanografic.
Santiago Calatrava
Ha l'obiettivo di diffondere la lirica e la cultura scenica in tutta la Regione Valenciana. In questo splendido palazzo, forse il più bello di tutta la Città, trovano spazio tutte le manifestazioni artistiche e culturali legate alla musica, alla danza e al teatro. Santiago Calatrava ha immaginato questo palazzo come una nave che arrivata dal mare si arena nel letto del fiume Turia, proprio dove è stata costruita la Città della Scienza.
Questo edificio mi fa pensare non a una nave arrivata dal mare ma da uno spazio extraterrestre.
Il Palazzo è alto più di 75 metri e occupa una superficie di 40.000 mq. Al suo interno ci sono 4 teatri, con capienza da 400 a 2.500 posti.
Una grande piuma di acciaio dipinto, fissato al terreno in un solo punto, sormonta tutta la costruzione.
Un particolare del pannello
Ciò che mi ha più impressionato di Valencia è la città nuova, detta "Città delle Arti e delle Scienze", un grande centro dedicato all'arte, alla scienza e alla natura, formato da vari edifici dalle linee architettoniche spettacolari e da vaste aree di giardini e laghetti.
Questa città nuova occupa una parte dell'antico letto del fiume Turia, che è stato causa di continui straripamenti ed inondazioni. Dopo l’ultima inondazione del 1957, le autorità fecero deviare il corso del fiume, e dove prima era il suo letto ora sorgono i Giardini del Turia e la Città delle Arti e delle Scienze, costruita dal'architetto valenciano Santiago Calatrava. La struttura, di circa 350.000 metri quadrati, è divisa in 5 grandi sezioni: Palazzo delle Arti, Umbracle, Hemisfèric, Museo della Scienza, Oceanografic.
Santiago Calatrava
Palazzo delle Arti Reina Sofía
Ha l'obiettivo di diffondere la lirica e la cultura scenica in tutta la Regione Valenciana. In questo splendido palazzo, forse il più bello di tutta la Città, trovano spazio tutte le manifestazioni artistiche e culturali legate alla musica, alla danza e al teatro. Santiago Calatrava ha immaginato questo palazzo come una nave che arrivata dal mare si arena nel letto del fiume Turia, proprio dove è stata costruita la Città della Scienza.
Questo edificio mi fa pensare non a una nave arrivata dal mare ma da uno spazio extraterrestre.
Il Palazzo è alto più di 75 metri e occupa una superficie di 40.000 mq. Al suo interno ci sono 4 teatri, con capienza da 400 a 2.500 posti.
Una grande piuma di acciaio dipinto, fissato al terreno in un solo punto, sormonta tutta la costruzione.
Umbracle
E' una passeggiata panoramica di circa 320 metri formata da granito, legno, acciaio e opere d'arte, che accompagnano i visitatori lungo un percorso dall'alto su tutta la Città della Scienza. La passeggiata è accompagnata da 55 archi fissi e 54 mobili, alti fino a 32,80 metri. Sopra gli archi ci sono piante rampicanti, e lungo il percorso sono stati piantati 50 tipi di specie floreali tipiche della regione di Valencia. Completano questo splendido giardino palme, palme nane, aranci, e tanti altri alberi di specie diverse ma tutte tipiche del territorio valenciano, oltre a centinaia di specie floreali di tutto il mondo. Nel piano terreno, sotto la passeggiata, c'è un grande parcheggio di auto, fiancheggiato da due file di aeratori di colore blu.
Gli aeratori del parcheggio sotto i giardini pensili dell'Umbracle
Particolare degli aeratori del parcheggio
Particolare degli aeratori del parcheggio
Hemisfèric
L'Hemisfèric a qualcuno ricorda un'immensa tartaruga che emerge dalle acque; ad altri, invece, la gigantesca metà di un occhio che diventa intero grazie al riflesso simmetrico sull'acqua. In realtà, la sfera interna e finestre movibili esterne, i cancelli che proteggono la struttura, danno proprio l'idea dell'occhio umano. La parte più importante di tutta la struttura è la sfera centrale che ospita il grande planetario e la sala per le proiezioni delle pellicole tridimensionali.
Museo della Scienza
E' il più grande museo di tutta la Spagna, con una superficie di 42.000 mq di cui 26.000 destinati ad ospitare esposizioni dedicate alla Scienza. Il Palazzo, dedicato al Principe Filippo, ha una struttura particolare; da lontano ricorda lo scheletro di un animale gigantesco, forse un dinosauro.
Oceanografic
Il parco oceanografico è stato realizzato riutilizzando un progetto dello scomparso architetto madrileno Félix Candela. E' il più gande d'Europa con una superficie complessiva di 110.00 mq. L'acquario contiene oltre sette milioni di litri d'acqua e un tunnel trasparente per potere osservare, come se ci trovassimo immersi in fondo al mare, squali, razze, tonni e altri esemplari che vivono in alto mare.
Un cavalluccio marino
Una foto di gruppo all'uscita dall'Oceanografic
Una foto di gruppo all'uscita dall'Oceanografic
E' stata rilassante la gita in barca nel Parco naturale di Albufera, che è uno degli spazi naturali più rappresentativi e interessanti della regione di Valencia e di tutta la Spagna.
Situato a circa 15 chilometri dalla punta meridionale della città di Valencia, è un insieme di stagni e laghi comunicanti attraverso canali, molti dei quali opera dell'uomo, che sono alla base della fitta flora autoctona, angolo ideale per centinaia di specie di anfibi, rettili, bisce e uccelli. E' un luogo incantevole, dove ci si puó rilassare, lontano dai frastuoni cittadini, e godersi la natura.
Situato a circa 15 chilometri dalla punta meridionale della città di Valencia, è un insieme di stagni e laghi comunicanti attraverso canali, molti dei quali opera dell'uomo, che sono alla base della fitta flora autoctona, angolo ideale per centinaia di specie di anfibi, rettili, bisce e uccelli. E' un luogo incantevole, dove ci si puó rilassare, lontano dai frastuoni cittadini, e godersi la natura.
Abbiamo dedicato una mattinata alla visita della vicina Sagunto.
Sarebbe stato interessante visitare l'Acropoli, sulla cima e sul fianco della collina. Non essendoci una strada idonea per andare in pullman, io e i miei compagni di viaggio ci siamo limitati a vedere dalla pianura sottostante le rovine del Castello con tratti di mura a torri e costruzioni aggiuntesi nelle diverse epoche iberica, romana, araba e medioevale.
Il suono di una banda e l'apparizione di una processione dietro il fercolo di un santo (non ricordo quale) ha attratto la nostra attenzione: ragazze vestite di nero, con la testa ornata da una piccola mantiglia nera di pizzo sfilavano in doppia fila davanti al fercolo. Dietro sfilavano i fedeli tenendo in mano un cero acceso.
Dai balconi pendevano le preziose mantiglie valenciane.
Nella foto a sinistra una bella ragazza sorride ai nostri obiettivi.
Tornati a Velencia, dopo il pranzo abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita del porto: sulla darsena spicca il grande edificio Veles e Vents, progettato dall’architetto inglese David Chipperfield e dallo spagnolo Fermín Vázquez.
Finito il giro turistico della città con una guida valenciana, trascorriamo le ultime ore nel centro storico, prima di raggiungere l'aeroporto e tornare in Italia.
Nietta
* * * * * * * * Sarebbe stato interessante visitare l'Acropoli, sulla cima e sul fianco della collina. Non essendoci una strada idonea per andare in pullman, io e i miei compagni di viaggio ci siamo limitati a vedere dalla pianura sottostante le rovine del Castello con tratti di mura a torri e costruzioni aggiuntesi nelle diverse epoche iberica, romana, araba e medioevale.
Il suono di una banda e l'apparizione di una processione dietro il fercolo di un santo (non ricordo quale) ha attratto la nostra attenzione: ragazze vestite di nero, con la testa ornata da una piccola mantiglia nera di pizzo sfilavano in doppia fila davanti al fercolo. Dietro sfilavano i fedeli tenendo in mano un cero acceso.
Dai balconi pendevano le preziose mantiglie valenciane.
Nella foto a sinistra una bella ragazza sorride ai nostri obiettivi.
Teatro Romano del III secolo a.C.
Notevoli sul fianco del colle i resti del Teatro Romano del III secolo a.C. che utilizza la concavità del pendio per i 33 ordini di gradinate che possono ospitare 6000 spettatori e di fronte le costruzioni dello scenario. Opportunamente sistemato (progetto di un architetto italiano), grazie alla sua buona acustica viene attualmente utilizzato per rappresentazioni teatrali all'aperto di opere classiche o moderne.Tornati a Velencia, dopo il pranzo abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita del porto: sulla darsena spicca il grande edificio Veles e Vents, progettato dall’architetto inglese David Chipperfield e dallo spagnolo Fermín Vázquez.
Palazzo dei VIP "Veles e Vents"
E' il palazzo dove si ritrovano i VIP di tutto il mondo che vengono a Valencia per assistere alle regate che si svolgono da aprile fino all'estate. Accanto all'avveniristico edificio sorgono altre strutture che ospitano sei punti di ristoro, venti bar, alcune aree destinate a giochi e a intrattenimenti.Finito il giro turistico della città con una guida valenciana, trascorriamo le ultime ore nel centro storico, prima di raggiungere l'aeroporto e tornare in Italia.
Nietta
Cliccando sul seguente indirizzo si vedrà un breve filmato sulla Città delle Arti e delle Scienze
http://www.youtube.com/watch?v=9YD-bF2zTCM&feature=related